Immagino che, se non sei uno psic, ti sarai chiesto che differenza ci sia tra psicologo e psicoterapeuta. Se hai già letto alcuni miei articoli ti sei reso conto che spesso io uso questi due termini in modo piuttosto intercambiabile. Come se gli dessi poco peso. In realtà non è proprio così, se vuoi una definizione formale di queste due figure e di quella dello psichiatra, puoi leggere questo articolo.
Qui nello specifico voglio trattare la differenza tra psicologo e psicoterapeuta nella pratica. Ovvero, tra lo psicologo che fa sostegno psicologico e psicoterapeuta che fa psicoterapia. Tieni presente che non ti offrirò una visione oggettiva della cosa, esporrò una riflessione.
Partiamo dalle definizioni dei due interventi e vediamo cosa ci suggeriscono. Ti propongo come fonte il documento che delinea gli aspetti caratterizzanti della professione psicologo sul sito del nostro Consiglio Nazionale. Se vuoi consultarlo trovi il link sotto in bibliografia.
Voglio puntualizzare una cosa prima che inizi a leggere: lo psicologo può fare solo il sostegno psicologico, lo psicoterapeuta può fare entrambi.
Il Sostegno Psicologico e la Psicoterapia: definizioni
“Il sostegno psicologico è una funzione di tipo supportivo alla tenuta delle condizioni di benessere della persona, del gruppo o di una istituzione. Il sostegno psicologico si realizza quindi in tutti quei casi entro i quali si ritiene opportuno garantire continuità e contenimento ad una data condizione.
Il sostegno psicologico può ad esempio seguire ad un intervento riabilitativo con il fine di rinforzare, solidificare, i risultati ottenuti; ed è opportuno in quelle condizioni irreversibili e/o croniche entro le quali svolge un'importante funzione di contenimento e tutela (si pensi ad es. alle patologie degenerative), anche per coloro che le vivono indirettamente. I
Il sostegno psicologico è un intervento il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia), nelle quali ciò si rileva opportuno, sviluppando e potenziando i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione, e che necessita della stesura del bilancio delle disabilità, delle risorse, dei bisogni e delle aspettative del soggetto, nonché delle richieste e delle risorse dell’ambiente.
Il sostegno psicologico realizza interventi diretti e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, adeguando la percezione del carico delle responsabilità e sviluppando le reti di sostegno e di aiuto nelle situazioni di disabilità o disagio psichico.”
La definizione di psicoterapia invece è la seguente:
“L’attività di psicoterapia è rivolta alla risoluzione dei sintomi, e delle loro cause, conseguenti a psicopatologia, disadattamenti, sofferenza.”
La differenza tra psicologo e psicoterapeuta (riflettiamo)
Dunque: cosa troviamo in queste due definizioni? Intanto un aspetto interessante è la lunghezza. Questo molto probabilmente è dovuto dal fatto che ci sono numerosissimi approcci e teorie di psicoterapia ed il Consiglio Nazionale (che rappresenta tutti) ha dovuto creare una sorta di sunto per essere appunto rappresentativo di ogni approccio. Ovviamente questo eccessivo (ma dovuto, in questo contesto, intendiamoci ...) riduzionismo espone la definizione stessa a critiche, quindi espongo la mia prospettiva.
La psicoterapia, nella definizione Consiglio Nazionale, è molto circoscritta al sintomo, mentre al sostegno psicologico viene assegnata un’accezione molto più ampia. La logica del sostegno psicologico sembra ruotare attorno alla logica del contenimento del malessere e soprattutto al potenziamento delle capacità individuali. Posso sostenere, forse semplificando un po’, che nel sostegno psicologico viene posto l’enfasi sul benessere, mentre nella psicoterapia sul malessere (sul sintomo).
Detto questo voglio essere chiaro su un aspetto: La Psicoterapia Cognitivo Costruttivista (Guidano, 2008), quella che faccio io, e in generale anche molti approcci Cognitivisti, non si circoscrivono alla remissione dei sintomi né alla “risoluzione” di presunte “cause”. Sono interventi molto più complessi, che spesso sì, partono da un sintomo o da uno stato di malessere, ma si estendono ad intervenire sulle emozioni e sulla personalità.
In questa prospettiva, come puoi ben intuire, la differenza tra psicologo e psicoterapeuta e in particolare tra divisione sostegno psicologico/psicoterapia, diventa molto arrangiata. Mi spiego meglio: da Cognitivo-Costruttivista mi occupo della persona nella sua interezza. Ovvero, sono consapevole che se col paziente faccio un intervento sulla mente, ciò non sarà particolarmente circoscritto “a compartimenti stagni”, in quanto la persona è una e una buona parte del lavoro è anche aiutarla a riconoscersi in sé stessa, aiutarla a ritrovare una coerenza.
Provo infine a darti una visione meno critica di questa divisione, ma tieni presente una cosa: in ogni caso si parla di lavorare sulla mente dell’individuo, e quindi di catalizzare cambiamenti.
Guarda questi due interventi, il sostegno psicologico crea una sovrastruttura, quindi un po’ un sistema di rinforzo rispetto alle sofferenze della vita. La psicoterapia invece crea una riorganizzazione più o meno profonda, in ogni caso cerca di lavorare sul funzionamento del malessere. In una psicoterapia posso aggiungere che entrambi questi aspetti "strutturali" spesso possono coesistere.
In conclusione quindi io non penso ci sia una netta demarcazione tra psicoterapia e sostegno psicologico, differiscono solo in base a un criterio di "profondità" di intervento.
BIBLIOGRAFIA
Guidano V.F. (2008) (a cura di G.Cutolo) La psicoterapia tra arte e scienza. V. Guidano insegna ‘come si fa' la psicoterapia cognitiva post-razionalista. F. Angeli ed. Milano
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