top of page
  • Immagine del redattorePaolo Mirri

Stress da vacanze: quando le ferie diventano una sfida!

Aggiornamento: 17 feb 2022

Estate 2021. Siamo in pieno periodo vacanziero.


Mare, escursione in montagna, oppure una gita più culturale in qualche città d’arte?


Certo, quest’anno è un po’ diverso rispetto agli anni scorsi, ci siamo lasciati alle spalle un bruttissimo periodo, e con quelle premesse guardiamo al futuro con un certo velo di apprensione.


Si, è come se l’estate di questi ultimi due anni fosse un po’ un inframezzo felice, un trimestre solare nel mezzo di nove mesi di foschia.


Ma in questo nuovo contesto estivo, come quello precedente il 2020, aleggiava comunque lo stress da vacanze!



La Vacanza


La vacanza, anche nel 2021, cerca di conservare sempre il suo significato socialmente condiviso: una specie di toccasana per la salute psicofisica.


Dopo che hai passato un anno a lavorare, sei stato immerso fino al collo nelle responsabilità della vita quotidiana, hai vissuto la ripetitività, ogni settimana uguale all’altra, dove sai esattamente cosa ti aspetta giorno per giorno e più che una settimana in effetti è un planning di giorni stressanti… beh, una vacanza proprio ci vuole, no?


Però siamo proprio sicuri che questo evento sia proprio un toccasana come ci si dovrebbe, teoricamente, aspettare? Oppure sai bene che non è così?

Se sei d’accordo che non necessariamente la vacanza possa essere un momento rigenerativo anche la scienza ti dà ragione!


Infatti Holmes e Rahe (1967) avevano capito che sì, ci sono eventi quasi universalmente stressanti (come il lutto) ma la maggior parte degli eventi è stressante a livello soggettivo. Hanno quindi creato una scala degli eventi soggettivamente stressanti più frequenti nella popolazione, e cosa possiamo notare da questa scala?


Che lo stress da vacanze si trova al 41esimo posto! (appena sopra al famigerato Natale)




stress da vacanze
Lista eventi stressanti (Holmes & Rahe,1967)



E’ quasi alla fine della lista, è vero, però effettivamente è in lizza per essere considerata a tutti gli effetti un’attività stressante.


Perché esiste lo stress da vacanze se la società ci dice che sono rilassanti?


Proviamo a dare un’interpretazione alla cosa. Come mai una vacanza, un evento convenzionalmente bello, potrebbe essere ritenuto stressante? Semplicemente perché dietro ciò che socialmente viene ritenuto in un determinato modo, poi c’è un mondo che è quello della realtà individuale o familiare.

Il mondo della soggettività: ciò che definisce la società non è vero per l’individuo, è la coscienza individuale che prende dalla società le cose che maggiormente si confanno alla sua visione delle cose. La società offre all’individuo degli spunti sui quali lui opera un processo di scelta, una cernita che opera secondo il suo sistema di valori.


Ovviamente, i valori dell’individuo hanno anche dei connotati socioculturali (la nostra cultura ad esempio possiede delle radici Giudaico-Cristiane) e questi non sono da sminuire, anzi, forniscono un certo contributo “super-egoico”, morale, alle nostre azioni e quindi un’etica.


Le scelte, ovvero dove indirizziamo il nostro comportamento, però le prendiamo in relazione alle emozioni che proviamo, che a volte sono in conflitto con ciò che crediamo col puro pensiero.

Da questo punto di vista quindi valori sociali e prospettiva individuale possono essere notevolmente discordanti.


Quindi quali potrebbero essere le motivazioni soggettive del perché una vacanza possa essere definita “stressante”? delineiamo dei possibili moventi di questo “stress da vacanze”!



1. Il COVID e lo stress da vacanze


Quello è sempre dietro l’angolo. In ogni modo tu la pensi conservi la memoria di ciò che abbiamo passato nel 2020 e nella prima metà del 2021.


Come ho già detto prima tutto questo fornisce una prospettiva poco incoraggiante di ciò che potrebbe accadere una volta finita l’estate.


La vacanza sì, magari potrebbe essere vissuta con piacere, ma con uno spettro del “lockdown” lì in agguato, sempre presente nella mente. La prospettiva di nuove restrizioni, di un clima sociale instabile, il non sapere cosa aspettarsi, può spostare il pensiero a lavorare sul futuro minaccioso invece che concentrarsi sul presente.


Inoltre c’è da considerare la paura del contagio, spesso vacanze può voler dire vita sociale, cosa che è stata associata al tema delle infezioni.


2. L’organizzazione


Organizzare una vacanza non sempre è semplice, e per alcuni può voler dire compiere delle azioni che conducono ad ansia e che lo mettono a contatto con le proprie mancanze. O con il proprio lato perfezionistico, oppure con la tendenza metodica di non voler trascurare nulla onde evitare problemi durante il viaggio.


3. Meglio soli che male accompagnati?


A volte è molto difficile scegliersi la propria compagnia. In un momento che speri sia di relax, convivere con persone che francamente non sopporti è difficile. La scelta forse l’hai vissuta come obbligata? Il partner ha amici o parenti che ti risultano poco graditi e tu avevi difficoltà a negoziare, oppure hai deciso per quieto vivere di accondiscendere.


Oppure vorresti in realtà avere una compagnia ma quest’anno non sei più accompagnato e stavolta te la vedrai da solo. Questo per molte persone può voler dire sì sentirsi più liberi, ma anche affrontare la malinconia della solitudine, la paura di intraprendere un viaggio da solo, il non sapersi organizzare autonomamente.


4. Dai problemi di coppia nasce anche lo stress da vacanze


Una situazione ipotetica, potrebbe essere quella di una coppia, in realtà in crisi o con delle problematiche, che affronta una vacanza e che quindi ha maggior tempo per sé stessa.


Questo può far venire a nudo alcuni aspetti dei loro problemi che prima si trovavano celati dietro i lavori e le responsabilità quotidiane dei partners. La vacanza quindi potrebbe trasformarsi, paradossalmente, in un momento non di relax ma di conflitto.


5. Portarsi il lavoro in vacanza


Alcune persone hanno difficoltà a staccare dalla vita lavorativa, e come si portano il lavoro a casa, possono portarselo anche in vacanza.


Lavorare vuol dire avere anche preoccupazioni, responsabilità, doveri e regole, questi possono effettivamente essere percepiti come particolarmente grevi. La persona può avere quindi un pensiero polarizzato sulla sua condizione lavorativa anche quando si ritrova in altri contesti.


Altre motivazioni


Queste sono chiaramente situazioni immaginate, la realtà ci pone davanti ad una miriade di sfaccettature che potrebbero indurre a situazioni di stress. Vacanza in ogni caso vuol dire cambiamento della routine e spostamento, e non tutti gradiscono questo tipo di aspetto.

Lo stress infatti secondo Seyle (1936) non è altro che la reazione psicofisica del nostro corpo e della nostra mente ad un cambiamento, e c’è una forte differenza sulla suscettibilità individuale, sia nei vacanzieri che nei non vacanzieri. L'evento vacanza quindi si può sommare allo stress accumulato durante l'anno, ed essere un ulteriore peso.


Non sempre però è così, quindi incrociando le dita e con la speranza che vadano bene, chiudiamo questo fin troppo cupo articolo ed auguriamoci BUONE VACANZE!


 

BIBLIOGRAFIA


Holmes, T. H., & Rahe, R. H. (1967). The Social Readjustment Rating Scale. Journal of Psychosomatic Research, 11(2), 213–218. https://doi.org/10.1016/0022-3999(67)90010-4


Selye, H., (1936). A syndrome produced by diverse nocuous agents. Nature, London 138, 30-32



 

Condividi l'articolo!



144 visualizzazioni0 commenti
bottom of page